IL NOSTRO PUNTO DI VISTA
Scuola – famiglia: l’alleanza è possibile?
Scuola e famiglia sono le due agenzie educative portanti per guidare, sostenere e accompagnare lo sviluppo educativo e la crescita psicologica dei minori. Si tende a dare per scontato che l’alleanza tra loro sia stretta e solida.
Tuttavia diverse situazioni, a volte anche finite sotto i riflettori mediatici, ci segnalano che oggi il patto di corresponsabilità tra scuola e famiglia nell’educazione dei minori è molto più fragile rispetto al passato. Le due istituzioni educative, anziché rafforzarsi tra loro e collaborare insieme, spesso si delegittimano e sono in conflitto tra loro, perdendo inevitabilmente incisività negli interventi attuati a favore dei minori.
Ci chiediamo: perché accade questo?
Nella nostra esperienza professionale di lavoro nelle scuole, abbiamo incontrato situazioni in cui scuola e famiglia si mostrano sulla difensiva tra loro, rigide sulle proprie posizioni.
Questo scenario sembra creare dinamiche di escalation simmetrica che portano inevitabilmente al conflitto aperto o a irrigidimenti e chiusure comunicative difficili da superare. Il vissuto, spesso riferito da entrambi i componenti (genitori-insegnanti), è di sentirsi svalutati nel proprio ruolo e nella propria competenza, a volte attaccati anche su un piano personale, di non sentirsi compresi nelle proprie fatiche educative che sono sempre maggiori in questo periodo socio-culturale.
I rapporti, in alcuni casi, sono così incancreniti che diventa necessario l’intervento di un esperto esterno che aiuti ad analizzare le dinamiche in corso e a superare l’empasse.
Nella nostra esperienza, talvolta è stato proficuo attuare un lavoro di differenziazione tra il piano personale vissuto e la situazione-problema e costruire modalità comunicative più funzionali, per favorire un abbassamento delle rigidità difensive in atto. In alcuni casi, è stato utile aiutare gli insegnanti a comprendere che la modalità aggressiva ed espulsiva manifestata dai genitori non era attuata solo nei loro confronti come attacco personale svalutativo, ma era specchio di un problema relazionale legato alla storia peculiare di quel nucleo familiare.
In altre situazioni, per costruire le basi di una cooperazione, è stato necessario impostare un lavoro congiunto con scuola e famiglie utilizzando tecniche di problem solving, per individuare insieme le aree problematiche e i metodi di intervento più utili.
Crediamo vivamente che il patto di corresponsabilità scuola-famiglia possa costruirsi saldo e forte se si fonda sul rispetto reciproco, su un intento di collaborazione e sostegno, su una costruzione di obiettivi condivisi, su un’assunzione di responsabilità ed impegno di ciascuna parte.
Queste realtà educative esistono!
Alcune abbiamo avuto la fortuna di conoscerle direttamente e lavorare insieme, in altri casi abbiamo aiutato a costruirle favorendo il lavoro continuo di comunicazione, scambio e confronto aperto, finalizzato a rafforzare la fiducia reciproca.
Scuola – famiglia: l’alleanza è possibile?
Scuola e famiglia sono le due agenzie educative portanti per guidare, sostenere e accompagnare lo sviluppo educativo e la crescita psicologica dei minori. Si tende a dare per scontato che l’alleanza tra loro sia stretta e solida.
Tuttavia diverse situazioni, a volte anche finite sotto i riflettori mediatici, ci segnalano che oggi il patto di corresponsabilità tra scuola e famiglia nell’educazione dei minori è molto più fragile rispetto al passato. Le due istituzioni educative, anziché rafforzarsi tra loro e collaborare insieme, spesso si delegittimano e sono in conflitto tra loro, perdendo inevitabilmente incisività negli interventi attuati a favore dei minori.
Ci chiediamo: perché accade questo?
Nella nostra esperienza professionale di lavoro nelle scuole, abbiamo incontrato situazioni in cui scuola e famiglia si mostrano sulla difensiva tra loro, rigide sulle proprie posizioni.
Questo scenario sembra creare dinamiche di escalation simmetrica che portano inevitabilmente al conflitto aperto o a irrigidimenti e chiusure comunicative difficili da superare. Il vissuto, spesso riferito da entrambi i componenti (genitori-insegnanti), è di sentirsi svalutati nel proprio ruolo e nella propria competenza, a volte attaccati anche su un piano personale, di non sentirsi compresi nelle proprie fatiche educative che sono sempre maggiori in questo periodo socio-culturale.
I rapporti, in alcuni casi, sono così incancreniti che diventa necessario l’intervento di un esperto esterno che aiuti ad analizzare le dinamiche in corso e a superare l’empasse.
Nella nostra esperienza, talvolta è stato proficuo attuare un lavoro di differenziazione tra il piano personale vissuto e la situazione-problema e costruire modalità comunicative più funzionali, per favorire un abbassamento delle rigidità difensive in atto. In alcuni casi, è stato utile aiutare gli insegnanti a comprendere che la modalità aggressiva ed espulsiva manifestata dai genitori non era attuata solo nei loro confronti come attacco personale svalutativo, ma era specchio di un problema relazionale legato alla storia peculiare di quel nucleo familiare.
In altre situazioni, per costruire le basi di una cooperazione, è stato necessario impostare un lavoro congiunto con scuola e famiglie utilizzando tecniche di problem solving, per individuare insieme le aree problematiche e i metodi di intervento più utili.
Crediamo vivamente che il patto di corresponsabilità scuola-famiglia possa costruirsi saldo e forte se si fonda sul rispetto reciproco, su un intento di collaborazione e sostegno, su una costruzione di obiettivi condivisi, su un’assunzione di responsabilità ed impegno di ciascuna parte.
Queste realtà educative esistono!
Alcune abbiamo avuto la fortuna di conoscerle direttamente e lavorare insieme, in altri casi abbiamo aiutato a costruirle favorendo il lavoro continuo di comunicazione, scambio e confronto aperto, finalizzato a rafforzare la fiducia reciproca.